METODO GIUSTI

Il primo metodo che cura con il cibo sfruttandone proprietà e abbinamenti.
  • La maggior parte delle diete considera il cibo un nemico da combattere!
  • Lo demonizza, lo elimina, lo riduce al mero contenuto di calorie, lo sostituisce con pillole e buste.
  • La verità è un’altra: ogni alimento che la natura ci dona è uno scrigno di proprietà!

Ogni alimento che la natura ci dona è uno scrigno di proprietà che possiamo e dobbiamo sfruttare quotidianamente.

Quasi tutti gli approcci dietologici si fermano al mero calcolo delle calorie e delle quantità dei nutrienti principali (proteine, carboidrati e grassi), riducendo ed eliminando alimenti, spesso sulla base di test ed esami non validati scientificamente.

Nel cibo invece c’è molto di più: minerali, vitamine e soprattutto le sostanze nutraceutiche, ricche di proprietà specifiche ed effetti simil-farmacologici.

Il cibo va scelto in base alle proprietà che possiede.

Usando gli alimenti nel modo giusto possiamo migliorare i processi fisiologici, partendo dalla digestione e dalla metabolizzazione dei nutrienti e accelerare il metabolismo generale.

Questo ci permette di mantenere un ottimo stato di forma senza rinunce e sacrifici e senza sentirci fiacchi e privi di energia come nella maggior parte delle diete.

Non è però solo la scelta dei cibi da mettere nel piatto ad essere importante.

È fondamentale anche come si combinano in un pasto completo.

Abbinare correttamente i cibi permette di sfruttare al massimo le loro potenzialità e nello stesso tempo evitare di annullare reciprocamente i loro benefici.

Se non si conoscono il vero contenuto e le specifiche proprietà dei cibi si può rischiare di mescolare cibi che si contrastano e non riescono a produrre i benefici che, presi singolarmente, potrebbero dare.

Le giuste combinazioni facilitano innanzitutto la digestione dei singoli alimenti: spesso assumere nello stesso pasto un mix di cibi diversi causa la comparsa di fastidiosi gonfiori e tensioni addominali.

È poi fondamentale gestire correttamente il carico glicemico del pasto, cioè la quantità di zuccheri presenti e la velocità con cui questi vengono assorbiti e si riversano nel sangue determinando un picco glicemico. Questo aspetto della composizione del pasto è fondamentale per chi vuole dimagrire e per chi ha la glicemia alta o un vero e proprio diabete.

Come abbiamo visto gli alimenti possono stimolare o controllare la funzione degli organi: è quindi fondamentale non mescolare nello stesso pasto cibi che determinano effetti contrastanti o addirittura opposti sull’organismo.

Se non conosciamo le proprietà dei cibi potremmo mescolare alimenti diuretici e alimenti che facilitano la ritenzione idrica, alimenti sedativi ed alimenti stimolanti del sistema nervoso, alimenti in grado di rendere il sangue più fluido e altri di aumentarne la coagulazione.

I giusti abbinamenti ci permettono invece di potenziare e rafforzare l’effetto che abbiamo deciso di ottenere: di volta in volta potremo spingere verso un’azione diuretica o idratante, un effetto rilassante o al contrario eccitante o un effetto di aumento o riduzione della coagulazione del sangue e così tanti altri.

 

Io ritengo che l’errore più grande che ha commesso la Dietologia negli ultimi anni sia stato quello di limitare fortemente il consumo di olio d’oliva.

All’inizio della mia attività professionale come Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione venticinque anni fa, anch’io costruivo dei piani alimentari con uno o due cucchiaini di olio di oliva a pasto.

Forse anche nella mia vita privata il cambiamento più grande nell’alimentazione è stato quando ho iniziato ad utilizzare l’olio extravergine di oliva liberamente.

E questo ha cambiato la vita anche a tutta la famiglia.

Mio marito mi ricorda spesso quando chiedevo con preoccupazione ai camerieri nei ristoranti quanto olio fosse stato utilizzato nella preparazione dei piatti. Adesso quando mangio fuori, spesso aggiungo io stessa altro olio di oliva a quello già usato in cucina.

E mio figlio ringrazia sempre gli studi che ho fatto anni fa e che mi hanno fatto cambiare radicalmente l’approccio a questo aspetto dell’alimentazione.

Da diversi anni le diete che costruisco per i miei pazienti, sia per curare disturbi diversi che per l’obiettivo di perdere peso, hanno l’indicazione di usare l’olio extravergine di oliva senza nessuna limitazione.

E non parlo solo di olio aggiunto a crudo alle insalate o alle pietanze già cotte, ma prescrivo proprio le cotture in padella nell’olio e anche le fritture. Queste sono fondamentali per dare una forte scossa ai processi metabolici, in particolare a quelli sostenuti dal fegato, ottenendo come risultato un’accelerazione delle funzioni di drenaggio e disintossicazione dell’organismo.

Ricordando quanto detto nel primo pilastro del Metodo, è però fondamentale come si abbinano i fritti per ricavarne solo gli effetti benefici. Si devono sempre proporre in combinazione con una bella porzione di verdura cruda e frutta, che forniscono la quota di zuccheri e di acqua di vegetazione necessari al fegato per il surplus di lavoro metabolico a cui la frittura lo costringe.

I risultati ottenuti dai miei pazienti in questi anni mi permettono di affermare che l’olio extravergine di oliva è da considerare un vero e proprio oro liquido e rappresenta uno dei segreti della grandezza della nostra dieta mediterranea.

L’olio sazia, stimola, depura, conserva e dà sapore ai piatti. Come è possibile pensare di condire una bella insalata con un cucchiaino di olio solamente!

Utilizzando l’olio in modo libero, anche l’adesione alle regole di una dieta diventa più facile e si riesce ad essere più costanti e non perdere la strada che porta all’obiettivo di forma e salute che ci siamo dati.

Una delle domande che mi vengono rivolte più frequentemente in ambulatorio è: “Perché il primo a cena e il secondo a pranzo? Ma i carboidrati alla sera non fanno ingrassare?”

Salvo poi diventare al primo controllo dopo un mese:

“Ma sa che mangiare la pasta alla sera mi ha fatto sentire più leggera, digerire meglio e dormire più rilassata! Senza contare che ho fatto meno fatica a seguire la dieta.”

Ma quali sono le motivazioni di questo aspetto fondamentale del Metodo Giusti?

Gli zuccheri semplici, in particolare il glucosio, che costituiscono i carboidrati complessi, come è la pasta ad esempio, sono il carburante principale del nostro organismo.

Ma non servono solo ai nostri muscoli per muoverci, servono soprattutto a tutti i nostri organi per svolgere il loro lavoro.

Servono prima di tutto al cervello che è il più grande consumatore di glucosio del corpo e poi a fegato, cuore, reni etc.

Il fegato in particolare ha bisogno di glucosio quando deve attivare la digestione, metabolizzare il cibo che mangiamo ed attivare i processi di depurazione che effettua principalmente durante il riposo notturno.

Alla sera, se vogliamo quindi digerire più facilmente e sentirci più leggeri, meglio preferire i carboidrati alle proteine che oltretutto costringono il fegato a lavorare più faticosamente.

I secondi piatti a base di proteine animali o vegetali, riserviamoli per il pranzo quando abbiamo bisogno di stimolare l’organismo e abbiamo il tempo per digerirle meglio.

In questo modo eviteremo anche il classico abbiocco del primo pomeriggio.

Questo perché dalla pasta e dagli altri cereali ricaviamo più facilmente il triptofano, un aminoacido che è il precursore della serotonina, il neurotrasmettitore della tranquillità e del rilassamento.

Ecco quindi che se vogliamo evitare la sonnolenza dopo pranzo e invece farci un bel sonno ristoratore durante la notte, è meglio a pranzo scegliere le proteine e a cena i carboidrati.

Il fatto che dopo la cena non facciamo attività fisica e non consumiamo gli zuccheri con il movimento non è un reale problema per la linea a patto che ne consumiamo la giusta quantità e soprattutto lo combiniamo correttamente nel pasto.

Per modulare l’assorbimento dello zucchero nel tempo e utilizzarlo meglio nel corso della notte è infatti importante abbinarlo ad una porzione di verdura cotta in olio extravergine di oliva.

E vuoi mettere la soddisfazione e il piacere di mangiarsi alla sera un bel piatto di pasta che ci hanno o ci siamo proibiti per tanto tempo, quando invece era la scelta migliore per restare in forma e in salute.

Una delle diete più in voga del momento è quella del digiuno.

Giornate intere senza cibo per purificare l’organismo e attivare i percorsi metabolici che portano al consumo delle riserve di grasso.

Quando siamo a digiuno infatti la nostra bilancia ormonale pende verso l’assetto che facilita il consumo delle scorte energetiche.

Quando mangiamo invece si sposta verso l’assetto cosiddetto anabolizzante, dominato dall’ormone insulina, che porta alla creazione delle scorte energetiche.

Quando mangiamo spesso quindi ci mettiamo in una situazione che facilita l’accumulo di grasso e ne impedisce l’utilizzo.

Quand’è ad esempio che l’uomo raddoppia in pochissimo tempo il suo peso? Quando è appena nato. E come fa a farlo? Mangia in continuazione, anche di notte.

Se questo non fosse necessario, la natura non richiederebbe uno sforzo alle mamme di svegliarsi più volte anche alla notte per dar da mangiare al proprio bambino.

Anche gli animali, quando vogliono aumentare le proprie riserve, ad esempio prima del letargo, continuano ad alimentarsi senza soluzione di continuità.

Ma non c’è bisogno di fare intere giornate di digiuno per sfruttare queste nostre caratteristiche genetiche che si sono consolidate in migliaia di anni di evoluzione.

Cominciamo cercando di non trovarci costantemente, anche durante la singola giornata, in una condizione anabolizzante con alti livelli di insulina e la propensione ad aumentare le riserve di grasso.

Lasciamo passare qualche ora tra un pasto e l’altro, creando una condizione di digiuno temporaneo, in grado di aiutarci a consumare le scorte energetiche.

Chiaramente questa impostazione non è indicata quando l’obiettivo è proprio quello di crescere come nei bambini oppure quando si deve recuperare peso, ad esempio dopo una malattia.

Oppure quando è richiesto un surplus di energia per svolgere attività sportiva dopo diverse ore dal pasto precedente o quando passano più di 8 ore tra i pasti diurni.

In tutti gli altri casi meglio invece evitare gli spuntini e limitarci a tre pasti al giorno.

Utilizzando i principi del primo pilastro dei giusti abbinamenti, costruiamo i tre pasti principali così che ci sazino e ci forniscano i nutrienti e le energie in modo omogeneo e distribuito nel tempo.

Questo ci permetterà di non soffrire dei classici vuoti allo stomaco e di cali energetici tra un pasto e l’altro che ci fanno avvertire la sensazione di fame.

Accusati di essere la principale causa dell’obesità e di tante malattie, negli ultimi 30-40 anni i grassi sono stati banditi dalle nostre tavole ed eliminati dagli stessi cibi che li contenevano naturalmente.

Ma sono veramente loro i colpevoli? È servita a qualcosa questa campagna di demonizzazione nata senza significative basi scientifiche nell’America degli anni ’80?

A vedere come l’obesità e le patologie correlate sono cresciute in questi 40 anni, come una vera e propria epidemia, soprattutto lì dove questa moda è nata, si direbbe proprio di no.

E perché è successo questo?

Perché senza i grassi e al posto dei grassi, abbiamo mangiato molti più zuccheri.

E quando nel corpo gli zuccheri sono troppi, noi li trasformiamo in grasso che è la nostra riserva energetica principale.

Se togliamo i grassi dall’alimentazione aumentiamo in proporzione la quota di zuccheri che assumiamo, ma non solo.

Tendiamo anche a mangiare più quantità di cibo perché i grassi hanno un alto potere saziante che gli zuccheri non hanno.

E assorbiamo molto più velocemente gli zuccheri, creando dei picchi di glicemia che stimolano fortemente l’insulina, il principale ormone anabolizzante che non vede l’ora di trasformarli in riserve energetiche di grasso.

Peccato che a forza di vederla in giro il nostro corpo cerchi di difendersi e le nasconda i recettori su cui si deve attaccare, creando il fenomeno della resistenza all’insulina che nel tempo causa un rialzo della glicemia e l’insorgenza del diabete.

E quindi paradossalmente per evitare di accumulare grassi dobbiamo mangiare dei grassi.

Attenzione però, non sto parlando di grassi idrogenati aggiunti ai cibi nella produzione industriale.

Sto parlando dei grassi naturalmente contenuti nei cibi, anche di origine animale. Quindi per capirci, sempre preferibile il latte intero a quello scremato o lo yogurt intero piuttosto che quello magro e il prosciutto crudo meglio non sgrassato.

E degli alimenti vegetali costituiti principalmente di grassi come la frutta secca (mandorle, noci, nocciole etc), semi vari (girasole, zucca, lino etc), frutti come l’avocado e immancabile l’olio extravergine di oliva, come abbiamo visto nel secondo pilastro.

Quando componiamo i pasti quindi è importante inserire una quota di grassi buoni che aumentino il senso di sazietà e modulino l’assorbimento degli zuccheri evitando i picchi glicemici e i successivi cali repentini, che ci causano vuoti di energia e senso di fame.

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recensioni opinioni testimonianze combiyou app curarsi con il cibo 5

STORIE DI SUCCESSO

Una dieta non dieta

Grazie mille…finalmente una dieta che non mi ha fatto sentire a dieta.

Cassia Ferrari

Combiyou
5
2020-04-21T10:42:55+02:00

Cassia Ferrari

Grazie mille…finalmente una dieta che non mi ha fatto sentire a dieta.

A gara di cucina!

Ho cominciato a cucinare e facciamo a gara con il mio compagno a chi cucina meglio!

Tagliaro Fortuna Arianna

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5
2020-04-21T10:42:36+02:00

Tagliaro Fortuna Arianna

Ho cominciato a cucinare e facciamo a gara con il mio compagno a chi cucina meglio!

Mai troppo tardi!

A 50 anni ho imparato a cucinare!

Donata Vianello

Combiyou
5
2020-04-21T10:42:09+02:00

Donata Vianello

A 50 anni ho imparato a cucinare!

Un vero aiuto

Complimenti!! Una vera manna per persone che lavorano.

Marafon Paola

Combiyou
5
2020-04-21T10:41:50+02:00

Marafon Paola

Complimenti!! Una vera manna per persone che lavorano.

Fantastiche ricette!

Molto bella la App Combiyou, ricette molto belle e veloci.

Rossella Mucchietto

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5
2020-04-21T10:41:29+02:00

Rossella Mucchietto

Molto bella la App Combiyou, ricette molto belle e veloci.

Un gran lavoro!

Complimenti per tutto il lavoro che sta svolgendo con grande professionalità!

Martina Papi

Combiyou
5
2020-04-21T10:41:09+02:00

Martina Papi

Complimenti per tutto il lavoro che sta svolgendo con grande professionalità!

Idea geniale!

Complimenti per questa geniale idea dell’App Combiyou e del piano settimanale (facilita la vita) e per tutte le invitanti ricette!

Sancerey Bergamin

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5
2020-04-21T10:40:49+02:00

Sancerey Bergamin

Complimenti per questa geniale idea dell’App Combiyou e del piano settimanale (facilita la vita) e per tutte le invitanti ricette!

Più di 500 ricette!

Mi sto divertendo a provare nuovi piatti con Combiyou, un'App fantastica!!! Complimenti anche per i continui aggiornamenti, abbiamo superato le 500 ricette.

Manuela Cervio

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2020-04-21T10:40:23+02:00

Manuela Cervio

Mi sto divertendo a provare nuovi piatti con Combiyou, un'App fantastica!!! Complimenti anche per i continui aggiornamenti, abbiamo superato le 500 ricette.

In cucina con brio!

Le ricette mi piacciono perché sono frizzanti, briose e le preparo con entusiasmo.

Daniela Rizzetto

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2020-04-21T10:38:56+02:00

Daniela Rizzetto

Le ricette mi piacciono perché sono frizzanti, briose e le preparo con entusiasmo.
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